Osteopatia Pediatrica

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Domande Frequenti

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OSTEOPATIA PEDIATRICA: domande frequenti

La pratica dell’osteopatia pediatrica coinvolge l’applicazione attenta e specifica di una sviluppata capacità palpatoria e percettiva sia per la diagnosi che per il trattamento di problemi meccanici che riguardano qualsiasi parte del corpo. Tutto questo, combinato con una conoscenza dettagliata dell’anatomia umana, della fisiologia e dei processi patologici, oltre ad una profonda conoscenza dei metodi clinici classici e tradizionali, permette all’osteopata di trattare i pazienti, anche bambini, promuovendo i meccanismi di auto-guarigione del corpo.

Si consiglia vivamente la visita dall’osteopata soprattutto dopo un parto indotto o/e difficile, un parto gemellare, una gravidanza complicata, una nascita pretermine, etc., ma non è necessario se non richiesto dal pediatra o se il neonato non presenta disturbi o atteggiamenti posturali particolari. È fondamentale rivolgersi solo ad osteopati qualificati e che hanno fatto una formazione specifica in ambito pediatrico.

Quando porterete il vostro bambino dall’osteopata per la prima volta, prima della visita, egli vi farà un quadro completo della situazione. Ogni seduta osteopatica si apre con un’anamnesi per la raccolta dei dati clinici, quindi sarà utile tutta la documentazione clinica del bimbo (foglio di dimissione alla nascita, cartelle cliniche, radiografie, ecografie, etc.).  Solitamente vi verrà chiesto di togliere alcuni degli indumenti del bambino/a, in modo da potere eseguire una serie di movimenti semplici. L’osteopata, tramite la palpazione, identificherà i punti deboli o di eccessiva tensione lungo tutto il corpo. L’osteopatia si concentra sul paziente, e questo significa che il trattamento è mirato a vostro figlio come individuo.

No. Il trattamento osteopatico rivolto a neonati e bambini non evoca dolore, e si avvale solo di manipolazioni gentili e non invasive.

La visita dura circa 30-40 minuti.

Assolutamente no, sia per legge che per vocazione. Il principale mezzo a disposizione dell’osteopata, infatti, sono le sue stesse mani. La palpazione manuale riesce a rilevare le rigidità e tensioni (disfunzioni somatiche) e, con il trattamento manipolativo, a ristabilirne la mobilità.

Ovviamente non è possibile stabilire a priori quante sedute siano necessarie perché tutto dipende dal motivo del consulto, dall’età, dalle condizioni cliniche generali e dalla risposta soggettiva al trattamento. Mediamente 3-5 sedute a distanza di almeno 1 settimana l’una dall’altra sono necessarie per migliorare considerevolmente o risolvere il problema. Dopodiché si consiglia di fare delle sedute di mantenimento e di controllo con una frequenza da stabilire insieme, e durante le varie tappe dello sviluppo.

A fine seduta, l’osteopata può consigliare al paziente eventuali visite specialistiche, suggerimenti e consigli su stili di vita o abitudini da adottare o modificare sull’accudimento, esercizi, attività, giochi o altro.

Sì. Il trattamento osteopatico, come qualsiasi altra forma terapeutica, può presentare delle controindicazioni relative o assolute. Compito dell’osteopata, ancor prima di attuare il proprio atto terapeutico, è quello di considerare e verificare eventuali controindicazioni al trattamento stesso.

Sì. Il professionista rileva quanto prima possibile le restrizioni di mobilità che, se trascurate, svilupperanno successivamente disturbi funzionali, indebolimento dei sistemi di difesa naturali, squilibri posturali, dolore e condizioni patologiche.

Sì. Durante la gravidanza, lo scopo del trattamento osteopatico è attenuare il più possibile i dolori e le sensazioni di disagio legate ai cambiamenti fisiologici della gravidanza e preparare al meglio l’organismo della futura madre al parto.

L’osteopata collabora e interagisce con tutte le figure professionali che si occupano di neonati e bambini: pediatri, neonatologi, neuropsichiatri infantili, ortopedici, neurologi, neurochirurghi, fisiatri, fisioterapisti, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, infermieri pediatrici, logopedisti, psicologi, etc…

Il Fisioterapista si occupa prevalentemente della rieducazione motoria e funzionale del paziente in seguito ad una patologia o trauma. Si avvale dell’approccio manuale, dell’esercizio terapeutico e dell’utilizzo di mezzi fisici per il recupero della funzione lesa. L’osteopata basa tutta la sua formazione esclusivamente sull’approccio manipolativo, e sulla normalizzazione delle disfunzioni somatiche dei tessuti corporei, in presenza o meno di patologia conclamata.

Il punto comune è che le due discipline si basano esclusivamente sulla pratica manuale. Esistono numerose differenze, principalmente si può dire che la Chiropratica si esercita unicamente nel campo articolare, mentre l’Osteopatia interviene su tutti i tessuti, in ambito cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l’osso sacro) e viscerale (azioni sulla mobilità degli organi viscerali). Il campo di applicazione dell’osteopatia è dunque più ampio.

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Dott. GIACOMOMAMBERTO

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